Ruote Pazze

Formato cilindrico alto ca. 20 mm costituito da una corona circolare (Ø 25 mm) collegata al mozzo (Ø 6 mm) da 6 raggi (di 9 mm). Corona, mozzo e raggi hanno 3 spessori differenti che conferiscono alla masticazione quella particolare sensazione paragonabile all’insieme della mollica e della crosta del buon pane; sensazione voluttuosa molto apprezzata dai palati fini. Nel nostro stabilimento la trafila delle “ruote pazze” è presente già dal 1918. Le “ruote pazze” sin dall’origine hanno avuto un successo, mai interrotto, in Italia e all’estero e sono presenti nei menù di molti ristoranti anche tra i più blasonati del mondo.
Le “ruote pazze” sono così chiamate nella tradizione salentina perché non perfettamente circolari. Dopo la cottura, tuttavia, non si schiacciano come accade un po’ per i rigatoni e i paccheri ma restano ben tese, consentendo al condimento di penetrare liberamente all’interno e di restarci.
Con il metodo di lavorazione “delicato” otteniamo una texture capace di “aprirsi” per un perfetto amalgama con il condimento. Ideali con un buon pesto arricchito da pezzetti di pomodoro o ricotta salata stemperata con acqua di cottura.

Nel 2002 la National Association for the Specialty Food Trade ha premiato le “Ruote pazze” con il prestigioso Oscar al Fancy Food di New York.

Le Ruote pazze sono citate, spontaneamente, in “ Mine Vaganti”, un bellissimo film di Ferzan Ozpetek.

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